
Il caos è uno stato perdurante dei sistemi complessi e frammentati della storia ma quello che accadde nel 1340 a.C. ne è una particolare versione che vale la pena raccontare.
Avvenne che lo scontro fra gli assiri e i mitomani del Mitanni, oramai endemico, finiva per coinvolgere anche i puzzolenti Ittiti.
Infatti il Re di Mitanni, Shattiwaza, figlio del famoso Re topo Tushratta, dovette fuggire dopo che il traditore Artatama uccise il padre.
Considerato il caos conseguente al regicidio, il Re assiro Asur-uballit, che in verità era stato l’occulto finanziatore del traditore, ne invase i territori, sopportando con dignitoso sdegno che il figlio di Artatama, tale Shuttarna, potesse far finta di governare sul proprio paese.
Costui pur di compiacere al famoso Re Assiro gli restituì le antiche porte del palazzo che i suoi avi avevano impropriamente tolto agli stessi assiri, in poche parole le avevano rubate, iniziando uno scontro diplomatico degenerato in scontro militare.
Il fuggiasco Shattiwaza trovò rifugio presso la corte ittita dove si innamorò di una figlia del Re Suppiliuliuma I che mosso da compassione paterna (ma nessuno ci credette davvero) sottoscrisse un trattato fra il legittimo Re fuggiasco dei Mitomani del Mitanni e il popolo del maleodorante olezzo marino degli Ittiti.
Come conseguenza del trattato il Re ittita mandò il proprio esercito guidato dal proprio figlio e dal Re figgiasco a liberare il Mitanni dagli usurpatori del trono; bella scusa per invadere uno stato!
Si narra che dapprima marciarono contro la città di Irridu, dove i cittadini erano soliti rispondere con pesanti gesti di irrisione tutti gli stranieri che tentavano di entrarvi, tanto da tenerli lontani.
Il Re fuggiasco tentò, con messaggi non verbali (?!), di farsi riconoscere ma la popolazione preferì non dargli retta, anche perché l’usurpatore Artatama aveva ben compensato con oro la loro finta fedeltà… che triste verità!
Allora il legittimo Re si spazientì e diede battaglia, vincendo, ed entrò come un invasore, ovviamente irriso dalla popolazione nella città.
Così gli ittiti arrivarono fino sotto le mura dell’antica capitale del Mitanni, dove il figlio di Artatama aspettò invano l’aiuto dell’esercito dei falegnami Assiri, cosicché la popolazione delusa si sentì più al sicuro con gli Ittiti, attrezzandosi con numerose maschere protettrici, che con l’inetto usurpatore.
Continuando la loro avanzata si trovarono ad un certo punto in una regione desolata dove soffrirono di fame e dove vennero avvertiti dell’imminente arrivo dell’esercito Assiro…
Rassegnati, attesero a lungo l’inevitabile scontro suicida ma gli Assiri non arrivarono mai perché furono spaventati dalle voci circolate sui gas pesticidi emanati dagli avversari.
Gli Ittiti raggiunsero perciò il successo e consegnarono al Re fuggiasco il suo trono… però solo quello, ovvero letteralmente la sedia regale, in quanto da allora il Mitanni entrò a far parte dell’impero dei pescivendoli Ittiti.