AMMALARSI NEL MONDO ANTICO

Spesso quando si racconta ciò che accadde nella storia difficilmente si pensa alle malattie e sembra che tutti i personaggi fossero sempre sani e pimpanti, invece anche allora i malanni prosperavano, così come oggi in varie misure e ragioni.

Se nel tempo la medicina ha fatto molti progressi lo dobbiamo alle pratiche iniziate nell’antico Egitto spesso copiate nei secoli seguenti, molte volte dimenticate … e forse è meglio così.

il sistema sanitario Egiziano era efficientissimo, meglio del nostro, distribuito in tutto il territorio e caratterizzato da estreme specializzazioni. Gli Egiziani venivano considerati dagli altri popoli come un popolo di soggetti sani, naturalmente non era vero, i malati li nascondevano, ma se uno si ammalava e finiva fra le fauci dei sedicenti medici o sopravviveva ma non diceva cosa gli avevano fatto oppure, peggio, moriva e chi si è visto si è visto, male che andasse diventavano mummie che servivano per fare studi di chirurgia e anatomia, con il sospetto che se c’era bisogno di fare qualche sperimentazione, in assenza di mummie, se le creavano, ognuno è libero di interpretare questa affermazione.

I medici del tempo erano dei tuttologi, astronomi, maghi, persino architetti, qualche volta sacerdoti, soprattutto nei casi disperati e anche filosofi specializzati nelle malattie mentali, del resto si pensava che la malattia fosse una maledizione o una perversa degenerazione magica e pertanto occorreva combatterla con altrettante armi.

Gli ospedali si chiamavano case della vita ed erano spesso adiacenti ai cimiteri, come dire che in ogni caso sei nel posto giusto.

Le cure e i farmaci, di cui l’antico Egitto era grande produttore ed esportatore, erano scritte in geroglifico e anche i bugiardini dei farmaci erano in geroglifico, un po’ per mantenerne il segreto professionale ma spesso perchè così nessuno sapeva cosa cavolo contenessero.

Vennero stabilite per la prima volta tre livelli di prognosi, in modo simile alla medicina moderna: favorevole, dubbioso ed infausta; favorevole perchè sarebbe passata da sola, dubbiosa perchè forse non sarebbe passata da sola ed infausta perchè allora eri davvero malato e non c’era più speranza … va da sè che le guarigioni erano opera dell’intervento pseudo-medico mentre il resto era il fato.

Citiamo alcuni dei medici famosi come Hesyra il primo dentista o Sachmet e nesmenau, Peseshet medico donna ginecologa, il papiro Ebers descrive tre tipi di medici nella società egizia:

  • I sacerdoti di Sejmet, mediatori con le divinità e conoscitori di un ampio assortimento di droghe, detti anche spacciatori autorizzati, tra questi Sabni, che godeva del titolo di “Medico capo e scriba della parola del dio” ovvero boss del cartello locale.
  • I medici civili, (sun-nu), capaci di effettuare guarigioni con la magia ovvero con pratiche estemporanee e fantasiose che per puro caso, coincidenza vuole, portavano il malato a stare bene o asserire di stare bene pur di tornare a casa sano e salvo.
  • Aiutanti, denominati ut che non erano considerati terapeuti, assistevano in gran numero alla casta medica, anticipando la corporazione degli infermieri.

Sempre dal “Papiro Ebers” apprendiamo che si usava l’oppio sia per il dolore che per il pianto dei bambini, infatti era noto che i bambini egizi erano sempre sorridenti.

Era conosciuta la tecnica delle inalazioni che erano composte da mirra, resine, datteri e altri ingredienti, anche se talvolta il paziente ci lasciava le penne per asfissia, mentre per i morsi velenosi dei serpenti, gli Egizi, non avevano altra cura se non quella di affidarsi alle dea Iside recitando le litanie magiche. Mentre per combattere la perdita di capelli e l’alopecia si consigliava l’uso di un topo bollito nell’olio che nella intenzione doveva far rizzare i peli!

Gli Egizi intervenivano chirurgicamente solo in piccole patologie, come foruncoli o ascessi o direttamente in modo radicale con l’amputazione quando era difficile concentrare l’intervento e se uno non voleva fare figli, beh … il preservativo erano delle foglie di acacia o dell’olio tratto dalle foglie da inserire le parti intime di entrambe, scomodo ma efficace, infatti si preferiva l’astemia, oppure meglio farlo e avere tanti figli, infatti l’antico Egitto era pieno di bambini.

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