
Il popolo Ittita aveva covato verso il resto del mondo un astio tutto sommato anche giustificato.
Negletto ed emarginato, il popolo Ittita aveva una sola colpa, ovvero quella di emettere dell’odore dopo soli tre giorni di frequentazione, cosicchè il popolo veniva respinto ed indotto ad un nomadismo senza fine.
A tutto questo gli Ittiti volevano porre fine ed arrabbiati col mondo intero presero a devastare tutto ciò che incontravano nel loro peregrinare.
Avrebbero fatto meglio a lavarsi e profumarsi, ma che cosa volete farci, non tutti sono così immediati nella logica.
Fu in questa foga un popolo corridore, nel senso che non si fermavano mai.
Per poter interpretare al meglio le attitudini e le volontà di questo popolo, i loro Re erano sottoposti ad importanti test atletici e di resistenza, dovevano essere infatti coloro che davano l’esempio e per impersonare meglio questo spirito, al posto della corona, gli veniva dato un berretto da atleta e si potevano riconoscere per le loro sfolgoranti scarpe da ginnastica sempre all’ultimo grido.
Tutto funzionò per molto tempo fino a quando un Re, stanco per definizione, si rifiutò di continuare a correre e chiuso nel suo palazzo, riflettendo sulle tradizioni popolari, dedusse che occorreva effettivamente continuare a correre ma per devastare il mondo e per far ciò bastava costruire un carro…
A voi sembrerà anche una banalità ma è dalle banalità che nascono le tragedie; così egli nella sua inetta pigrizia inventò il primo carro da guerra ovvero l’antenato del carro armato.
Il suo nome era Labarna, che assomiglia più ad un liquore, anzi ad un amaro, visto gli effetti provocati; era il 1675 a.C. e il popolo Ittita si riverserà nei territori adiacenti sfogando la loro collera contro il mondo in una sorta di ottusa vendetta.