I SUMERI: L’EPOPEA DI GUNGUNUM

Come per tutte le cose, vi è un inizio ed una fine; nonostante la frase ovvia questo è il destino di tutte le cose.

Non dobbiamo stupirci, perciò, del fatto che l’era di Isin, fra il popolo Sumero, volse al termine.

Non si può certo dire che sia stata un’era particolarmente illuminante della storia ma, semmai, per noi, si tratta del primo protagonista a cui dobbiamo dire addio e ciò merita l’enfasi che stiamo dedicando, altrimenti avremmo dedicato a tutta la vicenda una riga di rito.

La fine di Isin merita di essere narrata per le gesta e la strategia di guerra adottata da Gungunum, re di Larsa, che l’ha conquistata, eliminando l’ultimo suo re, Lipit-Ishtar (avvenimenti già raccontati in articoli precedenti a cui noi prontamente invitiamo a leggere).

Era il 1924 a.C. quando Gungunum si affacciò alla città di Isin; egli intraprese una tattica originale per attaccare e sconfiggere il nemico.

Appassionato mangiatore di chewin gum, dal quale prese il nome, iniziò una instancabile attività di creazione di palloni giganti di chewin gum che annebbiò dapprima la vista al nemico per poi lanciarglieli contro incollandoli nell’appiccicosa sostanza.

Il re Lipit-Ishtar fù il primo a rimanere intrappolato ma tutta la città fu annientata, o per meglio dire, incollata al suo mortale destino.

Nessuno si salvò … si narra che nemmeno quelli di Larsa sopravvissero, ma questo non si può dire altrimenti che figura ci fa il suo re Gungunum?

Quattro anni più tardi, nel 1920, Gungunum concede il bis, stavolta a scapito della antica città somara di Ur; se fosse stato per lui lo avrebbe fatto anche prima, ma lo sforzo polmonare dovuto alla gigantesca soffiata effettuata contro Isin ha comportato una pausa prolungata … inoltre ci vollero almeno due anni per riformare l’esercito di Larsa rimasto incollato ad Isin.

La ripetizione di quello sforzo rese tisico il re Gungunum che non riuscì più a soffiare nemmeno per spegnere un fiammifero (che non era ancora stato inventato) e a poco a poco si spense anche lui, era il 1906 a.C. e si può tranquillamente asserire che con la sua figura di “grande respiro” militare, finisce un secolo caratterizzato non solo dai polli… intesi come sudditi dei faraoni.

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