I FARAONI DELLA VI° DINASTIA

Mentre nella terra dei Somari il fatalismo accadico regnava imperturbato, nel vicino Egitto il faraone Unis muore, lasciando come unica erede una figlia, Iput, brutta e affetta da aerofagia (come il nome stesso indica).

Per trovare un erede occorreva trovargli marito… e l’impresa fu ardua perché è bene sottolinearlo che gli antichi Egizi forse erano dei polli ma non degli allocchi.

Alla fine fu trovato l’allocco, come spesso accade almeno uno disperato lo trovi sempre e con lui ebbe inizio una nuova dinastia…

LA VI° DINASTIA EGIZIA      

Alla morte di Unis, come abbiamo anticipato, vi fu a corte un imbarazzo totale perché il faraone aveva lasciato solo una figlia per garantire la successione.

Pertanto per la successione si doveva trovare marito alla figlia orfana che però, e non è un gioco di parole, era anche scorfana.

Far iniziare la sesta dinastia era divenuto un affare da agenzia matrimoniale, da reality o una selezione alla x-factor dove la x stava per “incognita divina” con l’handicap di convincere un qualsiasi malcapitato a sposare la principessa.

Ma se questo non fosse stato abbastanza si dovette aggiungere, oltre alla sua naturale bruttezza, un difetto alquanto fastidioso, l’aerofagia, che fu la fonte ispirativa del suo nome, Iput appunto.

Ciò non era un fatto di poco conto o di particolare facilmente superabile perché l’aria prodotta aveva un tasso di inquinamento mortale tale da obbligare a tutti i frequentanti la corte reale di indossare una mascherina protettiva … non leggera, di quelle pesanti.

Nella caotica contesa furono in molti a preferire l’esilio, la mutilazione o addirittura il suicidio pur di non essere predestinati, il metodo adottato inizialmente era di imporre la scelta senza discussione come se si trattasse di una pena da scontare per tutta la vita.

Con questo metodo era evidente che il suicidio fosse l’etrema possibilità di libertà per il malcapitato.

Per non farsi beccare tutto il popolo maschile si diede alla macchia, in malattia, segregato in casa come un grande lockdown volontario dove le preghiere affinchè a questa principessa gli venisse un infarto si sprecavano.

Acclarato che il metodo non aveva prodotto alcun risultato si passò al metodo della carota e non del bastone, furono promessi incentivi di ogni genere, mobili e immobili ma quello che finì per essere decisivo fu la promessa di un harem privato di dimensioni tali da far scordare la visione della principessa Iput.

Con questa promessa e questo stratagemma, alla fine, comunque, un allocco fu trovato, era il 2350 a.C. e il suo nome era Teti (e ciò era già un programma).

Vogliamo entrare nel personaggio di questo fatale faraone per meglio descriverlo e lo faremo nel prossimo articolo …

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