
Come abbiamo ampiamente dettagliato nell’articolo scorso, risultava difficile mantenere intatta una tradizione e ancor di più una successione soprattutto, quando non capendo più nulla sui figli legittimi del faraone Huni (leggere l’articolo precedente) si dovette procedere andando a naso o a caso e la scelta cadde sul primo sventurato che passava di lì, un certo Snofru (2613-2589) con il quale inizia la IV° dinastia.
MA LA CONFUSIONE FU TANTA CHE IL FARAONE FINI’ PER SPOSARE UNA SUA SORELLA, pratica che diventerà abitudine …
Anche Snofru non si sottrasse alla tradizione di erigere una piramide, ma il destino con lui non fu molto clemente e neppure verso i suoi sudditi, visto che la prima piramide fu innalzata con una doppia pendenza gettando il ridicolo sulla casa del faraone, cosicché dovette abbatterla e ne fece erigere un’altra con conseguente ondate di suicidi fra i lavoratori.
Alla morte di Snofru salì al trono uno dei suoi figli Cheope (2589-2566) detto anche Khufu per il suo spiccato accento siciliano che tradiva le sue origini poco chiare.
Egli fu un faraone rigido e duro, da buon siculo comandò con gesti eloquenti e fu di poche parole ma tenne molto alla sua onorabilità ed è per questo che fece costruire la più grande piramide tuttora esistente.
Alla morte di Cheope il trono doveva andare al figlio maggiore Chefrem ma quello minore Didufri (2566-2558) fece i capricci e ne usurpò la reggenza.
Alla morte del fratellastro, Chefrem, legittimo erede al trono, finalmente riesce ad ottenere, ciò che gli spettava. Regna per ventinove anni e questo gli dà il tempo per erigere la seconda grande piramide nella zona di Giza, un poco più piccola per non offendere il padre.
Fece anche erigere un monumento in onore dei suoi passatempi preferiti, ovvero, i cruciverba, le sciarade e i rebus: lo chiamò La Sfinge.
Per le colpe di questi ultimi faraoni, visto le enormi fatiche che appiopparono al loro popolo per la costruzione delle piramidi, le divinità decretarono 150 anni di punizioni, ma il faraone Micerino (2532 – 2504), figlio di Chefrem, governò talmente bene che indispettì ulteriormente le divinità divenute sempre più invidiose.
Le divinità trovarono intollerabile la loro smentita profetica e predissero al povero Micerino solo 6 anni di regno.
Micerino, per nulla impressionato, fece accendere dovunque candele durante le notti, per poter beffare la profezia e vivere 12 anni (6 anni di giorno e 6 anni di notte) ovviamente tralasciando di dormire ed è per questo che nei ritratti è rappresentato con due enormi occhiaie.
Micerino morì puntualmente dopo sei anni alla faccia dei suoi trabocchetti e le divinità per l’occasione fecero festa.
L’erede al trono e primogenito di Micerino era il principe Khuenra che però morì, pure lui prematuramente, la leggenda dice per morte oscura, noi pensiamo di varicella.
Diciamolo apertamente … fare il faraone era alquanto pericoloso e portava male.
Fu perciò Shepseskaf (2504 – 2500) ad essere l’ultimo faraone di questa dinastia che però ci ha lasciato le più belle piramidi della storia che ancora oggi si possono ammirare e di cui ci occuperemo nel prossimo articolo.