
Correva, infatti, l’anno 2550 a. C. quando i Somari, gelosi della centralità storica assunta dal vicino Egitto, (di cui parleremo prossimamente) vollero essere altrettanto attivi e presenti nella cronaca d’epoca.
A questo riguardo si dedicò assiduamente un Somaro Uricco di Uruk, il cui nome non conosciamo anche se è probabile che ne avesse avuto uno … costui volendo imitare i faraoni d’Egitto, comprò le altre città Somare e venne perciò da tutti riconosciuto come il “Re dei Somari”. Non è ben chiaro se questo fosse da ritenersi un grande onore, visto che oltre a ragliare in modo regale egli si distinse anche per la durezza di comprendonio (da buon re di tutti i Somari non poteva essere che il più alto esempio).
Con questo gesto anche i Somari potevano dire di avere un regno, avendo un Re, ma ancora tanta strada dovevano percorrere prima di sentirsi alla pari con il vicinato. Avendo ancora tanta strada da fare si accorsero, geniale intuizione, che i loro mezzi di locomozione (i somari, gli asini, i muli) erano alquanto lenti e poco attendibili (quando si intestardivano non li spostava neanche un esercito).
Iniziarono, perciò, a guardarsi attorno per ricercare eventuali mezzi di locomozione più attuali e adatti al loro impeto di rincorsa storica. Vennero, così, a conoscenza di animali che correvano nella steppa, simili ai somari, ma un po’ più svegli. Questi animali venivano chiamati “Valli” perché si diceva: “Valli a prendere se ci riesci” .
Una spedizione di Somari partì alla caccia dei “Valli” ma con esito negativo; solo dopo una soffiata ricevuta da un loro agente segreto di origine sicula appartenente al loro efficiente controspionaggio che gli annunciò: “Ca-Valli”, nel senso che vicino a lui c’erano i “Valli”, riuscirono a scovarli, ma essendo somari non compresero il senso della soffiata e pertanto giunti dinanzi ai sospirati animali, essi li chiamarono “CA-VALLI”.
Il fatto di averli individuati non significò averli anche convinti a portare i Somari in groppa. Per convincerli dovettero regredire fino all’età del suicidio organizzando dei tentativi che furono chiamati con il nome in codice “RODEO”. Furono però gli animali che si stufarono di essere maltrattati e disturbati, così si arresero. Tutto ciò passò alla storia come … la domesticazione del cavallo.
Con questa pillola di grande storia che ha reso perfettamente l’idea di questo popolo, possiamo abbandonarlo e nel prossimo articolo ci sposteremo nel vicino Egitto dove nel frattempo un’altro antico popolo aveva iniziato il suo cammino.