
E’ noto che quando avvengono le successioni reali non sempre le cose vanno nel modo più liscio, figuriamoci quando si somma una successione con la fine e l’inizio di una nuova dinastia.
Nell’antico Egitto tale situazione non è assolutamente nuova ma quello che è accaduto per l’inizio della XX dinastia è alquanto strano.
Alla morte di Seti II, la sua sposa reale Tausert ne prende il potere e per un po’ ne diventa essa stessa faraone ma dura poco, perché viene assassinata e a quel punto, decaduta la dinastia, nessuno riesce a sostituire il faraone, pertanto fra faide interne al pollaio per ben sette anni, fino al 1185 a.C., in Egitto non ci furono più faraoni… (e io direi) solo galline.
Tale condizione con una durata così lunga è una particolarità nuova per la tradizione Egizia e possiamo solo immaginare il caos generato dalla mancanza di un capo che era anche Dio e quindi una anarchia atea e istituzionale nello stesso tempo.
Chiunque decidesse qualcosa non era credibile ed era contestabile.
Del resto tanto fu amata questa ultima sposa reale, che quando nel 1185 a. C. ai limiti del caos totale si insediò, non si sa come, il nuovo faraone Sethnakht, dal nome assolutamente impronunciabile, egli pensò bene di passare il suo tempo, con lo scalpello, a far scomparire dai muri d’Egitto il suo nome e non contento, la sfrattò anche dalla sua tomba, occupandola, alla sua morte, di persona.
A parte questa poco esaltante pagina di storia, questo faraone, che per semplicità veniva chiamato solo “il faraone- quello nuovo”, perché quel nome era peggio dei geroglifici, fu il fondatore della XX Dinastia dei faraoni.
Infatti egli sposò una certa Tiyi-mereneset che diede alla luce un figlio.
Tale figliolo ed erede al trono fu, fortunatamente chiamato con un nome riconosciuto e riconoscibile in tutto l’Egitto, anche se fortemente abusato, ovvero Ramesse (che fantasia!!!) a cui verrà dato il nome di Ramesse III.