RAMESSE I IL TUTTOFARE

Quando si dice che uno non nasce faraone ma lo diventa, possiamo dire che è il ritratto di questo faraone che diede inizio ad una dinastia di omonimi impressionante.

Nato da una nobile famiglia di Tanis, Pa-Ramesse percorse la carriera militare assumendo una impressionante sequenza di incarichi a partire dalla carica di Capo degli arcieri, Capo dei carri di sua maestà, anche detto sommo cocchiere, Capo delle fortezze di sua maestà, anche detto castellano, Sovraintendente alle foci del Nilo, ovvero colui che osservava l’acqua del Nilo che si immetteva nel mare, Scudiero di sua maestà, ovvero che gli faceva da scudo, Scriba reale, detto anche dattilografo, Capo dei giudici, Luogotenente del Re dell’Alto e Basso Egitto, aggettivi di grande spessore, Messaggero del Re, detto anche il postino reale per tutti i paesi stranieri, insomma di tutto e di più, come il prezzemolo. Con uno così era inevitabile che divenisse insostituibile e perciò divenne il favorito di Horemheb e da quel ruolo il passo successivo non poteva che essere designato a suo successore.

Una carriera sfavillante che può dirsi correttamente che fu un faraone che veniva dalla gavetta.

Peccato che ci mise una vita a scalare tutta la gerarchia e quando divenne faraone era già piuttosto vecchio e acciaccato, infatti durò in quel ruolo solo un anno, il tempo necessario per associare al suo trono il figlio Seti, figlio della regina Sitre, allo scopo di garantirne la successione.

Ramesse I, però, volle comunque fare qualcosa che lo avrebbe ricordato per sempre e non trovò di meglio che far uccidere tutti primogeniti ebrei del regno perché, secondo lui stavano diventando troppo numerosi.

Novello nazista, forse pensava di non essere stato notato, in quanto i giornali dell’epoca erano tutti controllati dal governo, ma per sua sfortuna gli sfuggì il più importante dei mezzi di comunicazione, la Bibbia.

Nel libro dell’esodo viene descritta la sua performance e questo lo ha reso, per così dire “eterno”.

Va considerato che l’avvenimento biblico dell’Esodo non è così preciso nelle date e non cita espressamente il nome di questo faraone, ma a noi piace così, del resto persino gli studiosi di storia delle religioni sono discordi su l’attribuzione del misfatto ad un unico nome.

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