
Vale la pena soffermarsi, a questo punto, di quanto stava accadendo nel regno dei pescivendoli Ittiti dopo che il grande Re e imperatore Suppiluliuma, nonostante si sentisse un Dio, fece la fine di tutti gli umani.
Lo sgomento e la sorpresa da parte del popolo fu immensa ma durò i classici 3 giorni dopo i quali, si sa, il pesce puzza.
Abbiamo il sospetto che è per questa tradizione che per secoli i morti venivano seppelliti entro i 3 giorni dalla dipartita.
Ad ogni modo nel 1322 a.C. Arnuwanda II, figlio di Suppiluliuma I divenne re.
Tale circostanza accadde a seguito di un fatto assai raro per questo popolo, infatti il vecchio Re morì a causa di una malattia portata dai prigionieri egiziani, causa già di per sè assai disdicevole, infatti tali prigionieri egiziani, chiamati in modo volgare e spregevole con il nome di “polli”, portarono un virus mortale, novello aviaria, nel campo dei pesci.
Normalmente accadeva il contrario, erano i pescivendoli che con il loro tanfo attaccavano malattie mortali ai nemici.
Lo stesso Arnuwanda si ammalò ma superò la crisi e insieme a suo fratello, Mursili II, anch’egli sopravvissuto e suo successore, riportarono l’ordine nel regno.
Non sappiamo se questo avvenne attraverso l’abbattimento dei polli infetti oppure attraverso una sorta di immunità di gregge che essendo più somiglianti ai pesci, loro la chiamavano immunità di banco.
Arnuwanda, assolutamente rispettoso e ligio alle tradizioni, con quel nome non poteva che comportarsi con modalità affemminate e qualcuno sospetta che forse era davvero una donna.
Nel combattere e vincere contro la perfida malattia che imperversava nel medioriente finirono per guarire anche personalità illustri di altri popoli accrescendo in questo modo la loro popolarità presso i popoli vicini e di conseguenza l’astio verso gli egiziani.
Diedero, in questa fase, anche asilo politico ad alcuni Re come Manapa-tharunta, un Re anatolico che guarito tornò leader nel suo paese.
Fu così che la loro influenza sul territorio divenne ancora più pesante facendo continuare il periodo di grande splendore dell’impero Ittita.