
Nonostante quello che si possa pensare sulle notevoli capacità della faraona Hatshepsut, sia nel governare che nel gestire gli uomini di corte che la circondavano, non vi è dubbio che ella sapeva scegliere bene i suoi collaboratori e il suo successo era anche figlio della fedeltà, non si sa se spontaneamente o meno, che gli tributavano gli uomini e i collaboratori che la circondavano.
Dedichiamo un attimo a capire chi erano e cosa facevano tutti questi uomini della faraona, contando sul fatto che durante il suo regno ha potuto sceglierli e coltivarli senza che il vero faraone, messo in disparte e in ombra, potesse dire un solo “ma”.
Iniziamo dal più importante o perlomeno il più in vista e citato dalle cronache dell’epoca, il prode Senmut, talmente invasivo che te lo trovavi dappertutto, come il prezzemolo, aveva più incarichi lui di tutta una schiera di servi del palazzo.
Si dice fosse dotato di grandi capacità pur essendo di umili origini che ne fece un esempio di ascensore sociale da presentare al popolo che in verità lo considerava solo un gran ruffiano.
Senmut aveva innumerevoli incarichi soprattutto derivati dal fatto che era maggiordomo e precettore dell’unica figlia della faraona, Neferure, ma le malelingue dicevano che forse era qualcosa di più … le stesse malelingue che dicevano la stessa cosa anche al riguardo della faraona.
Ad ogni modo era anche il portavoce della faraona (sapeva anche imitarla) e il maggiordomo del palazzo reale e del tempio di Amon, nel senso che faceva le pulizie dappertutto ed era responsabile di tutti i lavori nel tempio, una sorta di capo manutentore e fu anche incaricato di erigere gli obelischi ordinati dalla faraona e di costruirne la sua tomba … poi ad un certo punto, muore Neferure e lui cadde in disgrazia, anzi di lui non si seppe più nulla, come al solito chi si avvicina di più al sole rischia di scottarsi e anche bruciarsi.
Altri soggetti fanno parte del pantheon della faraona, il grande sacerdote di Amon Hapuseneb, tra l’altro lontano parente, discendente dalla famosa madre Ahhotep e di nobile famiglia, non per via del padre Hapu che faceva solo il lettore durante le cerimonie religiose ma di suo nonno che fu il gran vizir di Thutmose I, perfino il fratello era famoso come ragioniere e guardiano del tesoro di Amon.
Ricordiamo anche il cancelliere Nehesy che sembra fosse il censore reale che cancellava ogni scritta sui muri d’Egitto qualora non fosse in linea con il volere della faraona e di tanto in tanto guidava spedizioni anche militari, forse punitive.
Il vicerè della Nubia Inebni, un tipo la cui più grande e unica qualità era la osservanza fedele del volere faraonico, poi ricordiamo il tesoriere personale della faraona, un certo Gehuty che aveva il suo gran daffare per far quadrare i conti di una faraona non certamente molto proba in fatto di finanze.
La lista comprende anche il Vizir Useramon e il maggiordomo privato, il veterano Amenhotep che aveva un nome faraonico e alla Faraona piaceva un sacco dare degli ordini assurdi ad uno che portava il nome di un faraone, la faceva sentire superiore.
Attorniata da tutti questi uomini la faraona governava gestendo sapientemente le personalità e le debolezze dei suoi fidi che solo lei era in grado di gestire e apprezzare, infatti quando morì furono tutti sostituiti, forse perchè fedeli o forse perchè incapaci.