
Era il 1700 a.C. quando a capo dei Babilonesi venne eletto Hammurabi e da quel giorno nulla fu più come prima.
Il Re Hammurabi fece grandi cose per i suoi sudditi, ma lui soleva lamentarsi dei suoi sudditi perché non apprezzavano abbastanza tutto ciò che aveva fatto per loro e così fece scolpire i suoi meriti sulle mura dei palazzi di Babilonia con scritte di questo tenore: “Ho messo insieme due sfigati popoli, ho alzato il tenore di vita e aumentato le case popolari, ho ratificato un concordato con i religiosi, sono un pacifista, sono un giusto perché ho evitato che il forte sopraffasse il debole e davanti a me tutti sono uguali, ricchi, meskinu e schiavi … perciò perché non mi adorate come un Dio ?“
Infatti questo era il suo cruccio, non essere temuto e adorato come un Dio, come avveniva negli altri regni del tempo, ma ciò non era possibile perché fondamentalmente i babilonesi erano atei, anzi, grazie a Lui erano diventati dei proto-comunisti.
In questo clima sociale e avvolto da un suo impeto di estrema intolleranza, Hammurabi, un giorno, alzatosi col piede sbagliato, pensò bene che occorreva lanciare un’offensiva verso le idee devianti.
Dichiarò iniziata la “Rivoluzione culturale” che consisteva nel bruciare tutti i libri esistenti in una sorta di premonitrice “notte dei cristalli “.
Dopo alcune devastazioni inusitate e perpetuate nel proprio regno, egli ebbe la visione del “grande satana” da abbattere che si trovava nella città di Mari (sui monti) e sostanzialmente si trattava della più grande biblioteca del tempo.
Decise perciò di invadere Mari e una volta fatto, incendiò la sua biblioteca; era il 1695 a.C. e Hammurabi si mise a piangere, non per pentimento ma perché nel grande rogo bruciarono anche i suoi fumetti preferiti.
Coloro che sostengono la grande novità ed originalità del pensiero di Mao nel XX secolo, evidentemente non hanno studiato bene la storia e sicuramente non hanno letto le nostre peripezie.
Infatti, Mao tse tung non fu altro che un copione, tutta la sua teoria fu lanciata ed inventata da un antenato illustre, parliamo di Hammurabi, re di Babilonia e primo vero comunista della storia.
Egli creò il suo codice di leggi che era il suo pensiero e non ammetteva che vi fossero altri pensieri oltre al suo, una sorta di libretto rosso che però nella fattispecie era una pietra marrone e queste leggi dovevano valere non solo nel suo regno ma persino in quelli accanto.
Il suo odio verso i libri, di ogni specie, nasceva dal fatto che esprimevano idee e le idee, quelle diverse dalle sue, confondevano il popolo.
Nel prossimo articolo entreremo nel dettaglio di queste leggi, per lo meno per come le abbiamo interpretate noi.
Bellissimo e interessante storia Ho tre libricino della piccola biblioteca di base ed uno e intitolato i grandi imperi orientali: i sumeri anche se non parla di molte cose mi interessa la loro storia grazie
"Mi piace""Mi piace"
Molto interessante
"Mi piace""Mi piace"