
La storia corre, il tempo corre e siamo arrivati al 1750 a.C. , navighiamo nel mediterraneo orientale e facciamo un giro in un’isola … la bella e misteriosa isola di Creta.
Ci rendiamo perfettamente conto che menzionare improvvisamente gli incresciosi accadimenti di quest’isola senza aver approfondito, in tempi normali, cosa stava avvenendo e come si viveva in quei luoghi, può risultare alquanto indelicato e d’altra parte, in precedenza, avevamo già offerto i tratti riassuntivi di questo popolo e occorre aggiungere che erano assai discreti nelle loro faccende private, non si facevano notare, dando l’impressione che tutto fosse molto tranquillo, addirittura banalmente barboso.
Così il mondo scorreva accanto a loro senza che ne fossero sfiorati, toccati o inquinati.
Poi, improvvisamente, si viene a scoprire che l’isola viene praticamente distrutta da un’eruzione e ci domandiamo subito … di quale vulcano ? visto che l’isola è piatta come un tavolo da biliardo.
Forse un terremoto, più plausibile… ma se invece le cose non fossero andate così?
allora ipotizziamo con un po’ di fantasia e di sorriso.
Dice il proverbio che dell’acqua cheta non ci si deve fidare e allora abbiamo pensato che i birbanti Cretesi nascosero dei malumori interni e che la suddetta eruzione distruttrice non era altro che una immensa incazzatura del popolo isolano contro i suoi sovrani che, avendo alzato una cortina di ferro sulle notizie dell’isola, avevano tenuto la popolazione in stato di penosa schiavitù, comunque sia, la notizia dell’eruzione aveva attirato nell’isola i soccorsi umanitari, alzando i veli dell’omertà i soccorritori diedero una manica di botte, aggiuntive, agli organi d’informazione dell’isola, per averli fatti scomodare inutilmente.
Pertanto pensiamo che il popolo esasperato abbia inscenato una grande manifestazione di protesta in tutta l’isola, durante la quale all’unisono iniziarono a saltare al grido: ” chi non salta un dittatore è … è, chi non salta un dittatore è … è”.
Cosi facendo la terra di tutta l’isola iniziò a tremare creando uno sciame sismico che fece sgretolare tutte le case che, come sappiamo erano fatte di creta.
Peraltro occorre precisare che la furia dei Cretesi aveva distrutto proprio tutto e in particolare i grandi palazzi delle tre città presenti sull’isola, cosa abbastanza semplice, visto che erano stati costruiti di “creta”.
Da questa informazione possiamo dedurre il succo della rivolta; infatti sull’isola, a parte i palazzi citati che erano abitati dai sovrani, praticamente non vi erano altre case, perchè tutta la creta era stata utilizzata nella costruzione dei palazzi, perciò ne deduciamo che il popolo viveva all’aperto fra le intemperie …
Qualcuno potrebbe obbiettare che a Creta il tempo è sempre piuttosto bello ma non è soltanto un problema di tetto sopra le teste, per quello si possono usare anche capanne di paglia, ma piuttosto della mancanza di bagni con relativa privacy, faccenda assai intollerabile e in queste condizioni vi è da stupirsi che abbiano atteso così tanto a menar botte.
occorre peraltro ammettere che dopo essersi resi conto del disastro tutta la popolazione si rimboccò le maniche e ricostruirono tutto, addirittura più bello di prima.
Sta di fatto, però, che in questo momento il disastro prodotto fu davvero impressionante, tutti i palazzi crollati, irriconoscibile, per chi la conosceva e per capire come in realtà erano prima del disastro e come si viveva nelle città di questa bellissima isola, vi invitiamo a seguirci nel prossimo articolo.