
Occorre, a questo punto, necessariamente, dare delle brevi ma significative informazioni su questo nuovo popolo che irrompe nella storia, gli Accadi.
Popolo di fatalisti, essi credevano nel destino, nel fato e quando un evento succedeva, era perchè era giusto così, semplicemente accadeva, perciò usavano dire:
“… accade …”
da cui ne seguì il loro nome.
Essi non si domandavano perché il sole sorgeva o il giorno finiva, oppure se qualcuno nasceva e qualcun’altro moriva, ciò semplicemente, per loro, accadeva e così facendo si procurarono assai pochi problemi.
Se qualcosa andava storto o se invece andava per il meglio non era merito di alcuno, semplicemente doveva essere così, perciò perchè affannarsi a fare regole, a governare oppure a tentare di modificare il presente, bastava lasciar andare le cose così come capitavano fatalmente senza domande o rimorsi … le cose accadono, e basta!
LA CAPITALE: AKKAD
La capitale di un popolo fatalista non è di facile immaginazione ma dalle fonti anali (vedere uno dei primi articoli) ci giungono segnali molto eloquenti.
La fatalità induce a non avere assicurazioni, codici della strada, ospedali, semafori (se un incidente deve accadere che accada…), se una persona si ammalava era destino; la gente vaga per le strade felice perché rassegnata, non si fanno programmi, si rischia addirittura il carcere a predire il futuro ma anche solo ad indicare che tempo farà l’indomani, qualsiasi previsione è assolutamente bandita.
La mattina ci si alza (senza domandarsi il perché) e si cerca di campare, si improvvisa… ecco!
Akkad è la capitale dell’improvvisazione.
Per questo popolo assai particolare, nel prossimo articolo ricorderemo un personaggio più che rappresentativo, il loro Re … SARGON I°.