
Mentre Roma inizia a macinare le sue storie e i suoi misteri, Nel 723 a.C. è arconte decennale ad Atene un certo Ippomene (qualcuno lo ricorda come Melanione…. Ma più che un nome sembra essere una caratteristica personale del soggetto che non destava sentimenti positivi).
Questo personaggio si presta particolarmente ad una narrazione sorridente e suscita nel nostro animo un certo grado di immaginazione e fantasia che, mescolandosi con la realtà, ne fa un personaggio interessante.
Ippomene era innamorato di Atalanta, una dea bergamasca molto atletica e ancora legata all’età della corsa, infatti chi voleva intrattenere rapporti con lei doveva, letteralmente, corrergli dietro.
Inoltre era molto sadica, ai suoi pretendenti sottoponeva una prova di corsa e se il pretendente non la batteva veniva soppresso.
Perciò avvicinarsi era alquanto pericoloso e Ippomene chiese aiuto alla Dea Afrodite che gli regalò tre mele d’oro e gli disse come utilizzarle.
Si sa che a caval donato non si guarda in bocca ma certamente Ippomene si aspettava ben altro aiuto da una Dea e non certo della frutta benchè essa d’oro … il che non guastava ma, apparentemente, non sembrava idonea allo scopo.
Ma sappiamo anche che le Dee antiche erano fantasiose e teatrali nei loro stratagemmi e tanto fu anche in questa occasione.
Istruito in proposito, quando Ippomene si dichiarò ad Atalanta e questa lo mise alla prova con la consueta corsa, egli, durante la corsa, fece cadere per tre volte le mele e Atalanta, che comunque era pur sempre una donna e in quanto tale attratta dall’oro, ma anche se fosse stato un uomo sarebbe stato lo stesso; Atalanta si fermò ben tre volte a raccogliere le mele astutamente fatte cadere dallo spasimante, consentendo ad Ippomene di vincere la gara.
I due, come si conviene, vissero felici e contenti, finanche ricchi con in dotazione tre mele d’oro, ma ciò non durò molto, infatti Ippomene, con gesto di immensa ingratitudine verso la dea che lo aveva aiutato, profanò un tempio a lei dedicato e fu allora che Afrodite, andata su tutte le bestie, li trasformò in leoni.
Per carità non chiedetemi perchè furono trasformati in leoni e non … che ne so … per esempio in topi, il simbolismo dell’ira degli Dei è assolutamente una materia misteriosa e insondabile, avremmo potuto chiderglielo ma visto il caratterino abbiamo preferito sorvolare.