
Fra quelli che vengono considerati i profeti minori c’è un altro profeta che desta la nostra attenzione nella stessa epoca che stiamo percorrendo, è lo sfortunato Giona che ha un posto d’onore nella Bibbia ma anche nella nostra memoria culturale.
La sua storia potrebbe essere una sceneggiatura di un film di Spielberg, paradossale e in qualche modo avvincente, una sorta di puntata di Indiana Jones.
Pare che Dio comandò Giona di andare a Ninive a predicare ma che, invece, costui prese un’altra strada e fuggì a Tarsis e si imbarcò sulla prima nave in partenza.
Non si conoscono le motivazioni di questo atteggiamento ribelle e dove o cosa volesse fare in alternativa alle direttive impartite ma, sta di fatto, che una volta imbarcato, la nave rischiò di colare a picco durante un temporale e Giona, spaventato, urla all’equipaggio che quanto stava avvenendo era tutta colpa sua perché ha disobbedito a Dio.
L’equipaggio non la prende bene e lo getta in mare!
In mezzo al mare, disperato, Giona crede che tutto sia finito, finchè un grande pesce, (da notare che da nessuna parte viene detto che si tratta di una balena come, invece, ci hanno tramandato i posteri) lo inghiotte ma non lo mastica e, intero, finisce nel suo grande stomaco, dove Giona alberga per tre giorni e tre notti, durante i quali, oltre a farsi la doccia continuamente e farsi da mangiare, prega Dio, cercando di scusarsi ma, soprattutto, continua a mollare nervosi calci nello stomaco del malcapitato pesce che ad un certo punto non ne volle più sapere e lo vomitò su una spiaggia
A quel punto, ripulitosi, obbedì e andò a Ninive per predicare e qui fu molto efficace tanto che Dio decise di non distruggere la città.
A Giona, però, tale decisione non andava a genio perché voleva che Ninive fosse punita e perciò deluso chiede a Dio di farlo morire e con un capriccio degno di un monello, si siede, al sole, davanti alla città e aspetta che succeda qualcosa.
Dio, che pure era molto paziente, prima fa spuntare una pianticella per fargli ombra ma un verme la rode e la fa morire, allora Giona si rattrista e invoca di nuovo la morte che Dio gli nega con una solida spiegazione che non vi vogliamo svelare, così, magari, vi vien voglia di leggere la Bibbia, ad ogni buon conto qualcuno dice che Giona è ancora lì seduto davanti alla città di Ninive, che nel frattempo è scomparsa, aspettando gli eventi, tutto intorno il mondo cambia, le battaglie e gli eserciti gli passano accanto, la guerra del golfo gli fa un baffo ma lui è ancora lì… ad insegnarci la perseveranza dell’uomo nel fare i capricci.