
Alla buon’ora! Finalmente iniziamo a prendere visione di aneliti di vita e di curiosi spunti, anche da casa nostra, che fino a quel momento era rimasta un po’ silente, sonnacchiosa, spettatrice dei vivaci popoli che nel mondo facevano parlare delle loro gesta.
A parte gli Etruschi di cui abbiamo già dato ampio spazio in precedenza, altri popoli pascolano e si affacciano nel belpaese e ne diamo un cenno veloce affinché nessuno possa serbarci rancore.
Dal centro al sud Italia, diverse zone sono artefici di storie e popoli che, in un modo o nell’altro, caratterizzano ancora oggi questi luoghi.
Citiamo fra questi:
Gli Umbri, popolo situato al centro della penisola e caratterizzati dalla loro necessità di stare all’ombra perché al sole soffrivano di varie irratazioni cutanee, forse erano tutti pelati, nel qual caso tale fobia era ampiamente giustificata.
I Sabelli, popolo narciso che si vantava di essere particolarmente attraente ed erano invisi ai popoli vicini, probabilmente invidiosi, perché “distraevano le proprie donne”.
Gli Osci, popolo magrolino tutto “pelle e oscia”, grandi artigiani e fabbri, noti per le loro produzioni di infissi, tant’è che ancora oggi le porte si possono chiamare “usci”-
I Sanniti, popolo caratterizzato da una statura piccola ma molto religioso e di rettitudine morale eccelsa, tanto da essere individuati dagli altri popoli come un popolo di Santi, ma essendo piccoli, divennero Sanniti, appunto.
Altri popoli, andando verso sud, trovarono spazio per le loro caratteristiche…
Gli Apuli, noti allevatori di api e produttori di miele, popolo che veniva assolutamente onorato dagli altri vicini che non volevano assolutamente irritare, avendo una dannata paura che, irritandoli, gli scagliassero contro i loro eserciti di api.
I Lucani, un popolo dove tutti si chiamavano Luca e che amavano i cani, produttori anche di un liquore speciale che però verrà valorizzato un po’ di secoli dopo.
I Piceni, popolo piccolo, di nani, ma particolarmente rissosi e grazie alla loro conformazione estetica, capaci di infilarsi ovunque.
Nel sud, poi, si crearono le prime colonie greche:
Metaponto sullo Ionio, conosciuto per un ponte costruito per metà e mai più finito, i vizi infrastrutturali sono di origine antica, capostipite di una tradizione di infrastrutture iniziate e mai concluse che ancora oggi si può scorgere nella zona (come vedete, è assolutamente falso far risalire tale vizio alle genti del sud, in realtà ciò è stato ereditato dai Greci).
Pitacusa sull’isola di Ischia, città conosciuta per dar vita ai primi tribunali e all’avvento dei primi avvocati dell’accusa.
Negli anni successivi, poi, registriamo Cuma e Caulonia, la prima popolata da un notevole numero di persone affette da problemi all’udito, tanto che ogni frase era preceduta da un “Come?”, mentre l’altra da persone molto, eccessivamente caute.
Per distinguere queste popolazioni da quelle italiche, forse per via degli eccessi culinari, venivano chiamate “Magna Grecia” o più spesso “Italioti” che lascia trasparire un sottinteso senso di bassa considerazione intellettuale da parte dei popoli autoctoni.