LA CINA ANTICA AGRICOLA E ANIMALISTA

Torniamo in estremo oriente e in particolare nella Cina antica che con il nuovo millennio, ultimo a.C. (datazione occidentale), è entrata in una fase dove la nuova dinastia regnante produce nuovi leader e ci permettono di spaziare con fantasia e allegro sorriso su un mondo di cui poco di certo si conosce.

Questi nuovi leader caratterizzano questa fase come la fase della “terra” , nel senso che vengono dalla agricoltura, creando un nuovo modello filosofico di gestione del potere.

In Cina, a quel tempo, regna Zhou Zhao Wang della dinastia Zhou, laureato in agraria (ecco perchè fu chiamato Wang) e interessato solo alla coltivazione di piante rare nonché appassionato animalista, in particolare di animali esotici… di tutto il resto, pare, non gliene importasse molto… , le norme e le leggi erano assolutamente all’avanguardia sul fronte della protezione degli animali ma di converso gli uomini venivano trattati come animali … fra le particolari leggi vi era l’obbligo di avere una vanga per ogni componente della famiglia e il conseguente obbligo di vangare il terreno … da qualche parte … per almeno 2 ore al giorno, obbligo esteso anche ai bambini fin dalla nascita?! … non lasciò un gran ricordo di statista.

Nel 977 a.C. in Cina sale al trono Zhou Mù Wang, noto allevatore di bovini che, dopo l’inetto agrario animalista, suo predecessore, non poteva che far meglio, anzi benone, perché regna per 60 anni, espandendo il regno in ogni direzione.

Carnivoro per definizione, punisce i vegetariani e i vegani ma viene anche ricordato come grande taccagno per aver introdotto un codice penale che tramutava le pene corporali in pene pecuniarie, tanto che molti supplicavano di essere frustati, promettevano di mangiare carne anche a colazione pur di non pagare quanto richiesto come pena.

Di ciò, occorre dirlo, se ne avvantaggiò la finanza statale e in questo periodo la Cina vive un periodo di particolare benessere.

Si dice che fosse anche un poco megalomane e sognava di essere immortale e credeva, casomai avesse dovuto proprio trapassare, di poter gestire anche il paradiso.

Per l’epoca poteva avere anche le sue ragioni ma a conti fatti non so neppure se nella sua stessa terra, in Cina, venga ricordato e non e per la nostra tranquillità mentale e speranza in un mondo migliore, speriamo che anche in paradiso non lo conoscano.

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