
Semmai dovesse esserci un personaggio storico dell’antichità che sia stato al centro delle attenzioni dei vari insegnanti, ieri e oggi, e con il quale ci hanno riempito la testa (e altro) fino alla nausea …. questi è il famoso poeta OMERO.
Ma chi fu veramente quest’uomo che è causa di molte emicranie studentesche… beh nessuno lo sà.
Si dà per scontato che questo grande poeta abbia scritto l’Iliade e l’Odissea, intramontabili racconti che hanno riempito pagine di vita e di riflessioni non esclusivamente storiche, tanto da essere delle icone buone a qualunque scopo.
Per carità, dei veri capolavori!
Ma a scriverli è stato davvero un uomo… e per giunta tale Omero.
Intanto diciamo che della sua vita non si sà un bel nulla e ciò dovrebbe far accendere qualche lampadina nelle nostre teste visto che anche per il più abominevole e pusillanime personaggio passato per caso nella storia si sà anche quando andava in bagno.
Non che si voglia sapere granchè ma almeno quando è nato, dove è nato (su questo vi sono addirittura diatribe legali fra ben 7 città che sostengono di essere il suo vero luogo natio, troppe per pensare che forse non è nessuna di queste e vi sia dell’interesse poco lodevole per asserirlo), peraltro ovviamente non si sà neppure quando sia morto … passi per la nascita, l’anagrafe era cosa assai precarie, ma uno come lui che ha narrato e scritto tali capolavori avrebbe quantomeno meritato un degno funerale pubblico.
Una cosa, però, i cronisti ce l’hanno detta, pare che costui fosse cieco!
Come abbia potuto, a quel tempo, un uomo dichiaratamente cieco poter scrivere, non una piccola cosa, ma addirittura due lunghi poemi … è una cosa che neppure gli esperti storici, che la sanno lunga, hanno potuto spiegare.
I casi sono due: aveva a disposizione schiavetti a cui dettare i poemi oppure altri avevano scritto i poemi ma si vergognavano di quello che hanno scritto e hanno fatto firmare al povero cieco del villaggio per non essere scoperti.
Abbandoniamo un attimo queste riflessioni e facciamo finta che fosse davvero esistito, perciò andiamo, con un po’ di fantasia, a descriverlo.
Omero era un “osso duro” (scusate il gioco di parole ma non sono riuscito a resistere), un tipo tenace che era in grado di sostenere delle palle (al secolo bugie) fino a far desistere qualsiasi detrattore, tanto che, presi per stanchezza, finirono tutti per crederci,
Riuscì a mettere insieme una mitica montagna di fantasiose bugie che ancora oggi ne possiamo godere e nel nostro personale gotha ricopre senz’altro un posto d’onore.
Entriamo allora in questo mondo.
Prima di narrare la vera Iliade e Odissea, partiamo dal contesto in cui nascono queste e altre leggende intorno alla guerra di troia, perchè cari signori, sappiate che la guerra di Troia è effettivamente esistita, magari un poco meno colorita di come l’ha dipinta Omero, o colui (coloro) che hanno scritto L’Iliade e L’Odissea, ma questa disputa diventata mitica è davvero avvenuta.
Nei prossimi articoli cercheremo meglio di entrare nel merito di questa mitica vicenda.
La cecità di Omero forse pura invenzione, potrebbe essere parte integrante del vero significato dei poemi.
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