
Le grandi città dell’antichità sono sempre avvolte da misteri e leggende che ne narrano le origini, il mito e l’importanza che assumerà la città nel tempo ne rafforza il fascino, come nel caso di Atene il cui nome stesso ha origini leggendarie.
Fra queste, la più plausibile, si fa per dire, trova la disputa (che combinazione!) fra due Dei dell’olimpo, Atena e Poseidone, che volevano entrambe essere i protettori del villaggio ma soprattutto erano, fra gli Dei, quelli che ancora non avevano preso in consegna nessuna città e Zeus si stava, per questo, arrabbiando.
Neppure Zeus in persona riuscì a mettere d’accordo i due contendenti, allora Atena ebbe un idea (nei secoli futuri molti uomini discuteranno nel bene e nel male di questa idea).
Atena sfidò Poseidone in un duello inusuale, riunì tutto il popolo del villaggio nella piazza principale (precedente che favorì abitudini difficili da estirpare e produsse nei secoli molteplici copiature) e disse che sarebbe stato lo stesso popolo a decidere chi doveva, fra i due litiganti, essere il loro protettore (… attenzione a nominare quella parolina magica che è la Democrazia, perché questa pratica sembra più vicina all’elezione del boss mafioso in un clan) e ciò sarebbe avvenuto a seguito del giudizio del popolo su un dono che i due avrebbero fatto al villaggio (potete comprendere come questa elezione possa sembrare ambigua agli occhi nostri in periodo di tangenti e pratiche di acquisto dei voti popolari).
Ebbene Poseidone fece comparire un magnifico cavallo, mentre Atena fece nascere dal terreno un ulivo.
La folla iniziò a discutere, crediamo soprattutto perché si aspettavano di meglio da due Dei, comunque le fazioni pro e contro questo o quel dono si fecero sempre più serrate, furono organizzati sondaggi e si andò alla conta dei voti per alzata di mano, ma non venne valicata la soglia della maggioranza, per palese scarsità di correttezza da parte di chi contava, allora si procedette al voto segreto e ne uscì vittoriosa Atena.
I soliti commentatori politici indicarono la ragione della vittoria nel dare all’ulivo il simbolo della pace contro quello della guerra, rappresentato dal cavallo di Poseidone.
Crediamo più prosaicamente che abbia vinto Atena perché era anche una bella… Dea e Poseidone era un po’ bruttino (a conferma che l’immagine viene prima di altre considerazioni anche nell’antichità e non solo per le veline del XXI secolo).
Così Atena divenne protettrice del villaggio che in suo onore venne ribattezzato ATENE mentre per consolare, ma anche per non irritare troppo Poseidone, il popolo fece erigere un grande tempio in suo onore.