
Come abbiamo già avuto modo di raccontare, mentre nel vicino medioriente e in Egitto si sviluppano i tumultuosi avvenimenti con popoli e civiltà fervide e piene di sorprese, anche nela penisola Greca si erano affacciati popoli interessanti, fra i quali gli Achei.
Questo popolo aveva iniziato ad evolvere e a far emergere una sua cultura specifica, fondando alcuni agglomerati indipendenti ma uniti nelle tradizioni fondanti.
In questo periodo si inizia a parlare della civiltà micenea.
Questa, cosiddetta, civiltà porta il nome dalla sua più antica città, Micene.
Micene era un antico agglomerato dove prosperavano una quantità varia e inusitata di gatti, detti dagli autoctoni mici e da qui i vicini l’hanno iniziata a chiamare Micene, la città dei mici.
Tutta la vita del villaggio era incentrata sulla convivenza con i gatti e il ritmo delle attività ne seguiva l’esempio, non è chiaro se fossero gli uomini a seguire il ritmo e le modalità di vita dei gatti oppure il contrario, in ogni caso fonti disturbate mentalmente ci dicono che uomini e gatti dormivano insieme, non si sa bene nella cuccia o nel letto, mangiavano insieme … nella stessa ciotola, e facevano altro che è bene non riportare in dettaglio.
Poche cose sono state tramandate da questo strano villaggio, come ad esempio l’assoluta mancanza di topi, oppure il famoso canto alla luna e ancora la danza di accoppiamento degli abitanti detta “le fusa”.
Ciò nonostante, aldilà delle stranezze dettate dal nostro spirito di fantasiosa e sorridente narrazione … è da qui che prende piede e si sviluppa una delle più grandi e meravigliose civiltà che cambierà il mondo… miao.
LE ORIGINI E IL MITO
E’ bene sapere che sulle origini di questa città come di altre in queste zone se ne sono dette di ogni colore.
Le origini e il mito di questa civiltà, peraltro, vengono raccontate con dovizia di avventure e fantasie che tutto hanno, tranne la lontana possibilità di essere vere, infatti non si capisce mai dove inizia la leggenda e dove la realtà, perciò è lecito che anche noi possiamo interpretare tutte le fonti come riteniamo più consono al nostro percorso.
Comunque ci corre il dovere di darvene un sunto passabile, tralasciando il romanticismo e l’epica retorica tipica degli esperti di questa materia … non perdete il prossimo episodio.