
Nella mitica vita di un grande regno il nome del proprio Re deve essere consono alla sua importanza. Dopo un Teti ora è il turno di un Pepi, (Peppino per gli amici) e per l’antico Egitto questa sequenza fu piuttosto imbarazzante, certamente per il popolo e per noi che dobbiamo raccontare le loro gesta, sono nomi più facili da ricordare e memorizzare, non come altri nomi di faraoni impronunciabili che fanno venire i nodi alla lingua, ma questi sono i tempi e le stranezze della storia, perciò veniamo al nostro Peppino.
La sua fu una vita lunga e grama, subì anche un complotto di una delle sue mogli.
Il regno di Peppino durò tanto, forse anche troppo, tanto che i beffardi esperti dell’epoca, per far passare il tempo e distrarre il popolo, decisero di editare un calendario biennale basato sul censimento del bestiame.
Fu così che gli Egiziani dovettero sopportare una ennesima sciagura, ovvero la perpetua conta delle bestie, infatti i tapini non facevano a tempo a concludere un conteggio che era giunto il momento di iniziarne un’altro; del resto con qualcosa bisognava pur passare il tempo, visto che questo faraone non aveva intenzione di passare a nuova vita.
Fu un’ossessione senza una evidente ragione che il popolo, pur abituato a tutto, non capì, in quanto il censimento degli uomini non si svolgeva da anni e il fatto di sapere quante bestie vi erano in Egitto, sembrava a tutti un dato poco rilevante, anzi, una vera inutile rottura.
Si creò un’ondata di opinione basata sulla intensa speranza di veloce glorificazione del longevo faraone.
Le cronache, ahi loro, ci narrano che tale sofferenza si ripeté ben 25 volte prima della dipartita del faraone.
Il Peppino, che credeva di aver sufficientemente distratto il suo popolo nella conta del bestiame, non fu invece avaro negli affari di cuore e di letto.
Egli si innamorò di una figlia di nobili provinciali che per sua disgrazia aveva anche una sorella gemella e il padre sconsiderato peggiorò la situazione dando a tutte e due le sorelle lo stesso nome, comodità indubbia per il padre ma per il povero Peppino si presentò un dilemma insanabile.
Finì per sposarle entrambe.
Non chiedete cosa e come ha vissuto questa particolare situazione, noi siamo solo dei poveri spettatori e fugaci dilettanti cronisti, ma crediamo che su questo equivoco ci si potrà ritornare perché occorre ammetterlo che questa situazione imbarazzante è anche divertente e la storia, a volte, ci sorprende e senza volerlo ci fa sorridere … senza fatica.