L’ETA’ DELLA CORSA

L’età della corsa è la prima parte dell’evoluzione dell’uomo,  lanciato verso nuovi traguardi.

Comunque non si pensi che la corsa sia dovuta alla voglia di arrivare ai traguardi evolutivi, essa è figlia della sopravvivenza e della paura.

E’ l’età che ha provocato la prima selezione ed ha permesso ai sopravvissuti di temprarsi lo spirito per poter affrontare le fasi seguenti.

Se si pensa che la prima cosa che l’uomo ha fatto con coscienza è quella di scappare, abbiamo già dato molte risposte sulle condizioni mentali e psicologiche dei nostri avi.

La fifa imperava e nessuno aveva il coraggio di sottrarsi a questa fatalità, perciò gambe in spalla e via in una folle corsa senza fine, senza una meta, a girare e rigirare per il mondo, tutti insieme appassionatamente.

La grande fuga coinvolse tutti, ma la fuga da cosa ?.

Siamo piuttosto sicuri che fuggivano da animali poco socievoli e affamati, generalmente affetti da eccessivo sviluppo nella crescita e da ghiacciai ingombranti e straripanti.  

La gente doveva correre, ne era costretta e lo faceva in tutte le condizioni possibili, con le stampelle, a quattro zampe, persino i neonati appena sganciati dal cordone ombelicale incominciavano a correre.  

Chi correva ad est, ad ovest, a sud o a nord, ogni tanto si scontravano, i più longevi si ritrovavano, ma mai e poi mai osavano fermarsi.

In questo periodo il mondo era percorso da effetti che si possono dire “collaterali” , ve ne suggeriamo solo alcuni … giusto per dare l’idea.

Uno degli esempi più eclatanti erano gli omini dotati di resistenza e di spudorata incoscienza, capaci di cambiare ritmo di corsa, giocando a bleffare con gli animali dell’epoca, pratica alquanto pericolosa, costoro erano assai longevi e beffardi e vivevano  nella continua ossessione di arrivare prima degli altri ma, essendo parte di un mondo in perpetuo movimento, non riuscivano mai a godere della soddisfazione di essere arrivati primi o di ricevere gli onori di una vittoria e ciò procurava loro enormi stati di depressione e un consistente numero di suicidi derivati dalla conseguente frustrazione.  

Altro esempio tipico di questo periodo lo possiamo constatare nell’atteggiamento dei ghiacciai, che al contrario di quelli che conosciamo attualmente, erano dotati di arti inferiori e qualcuno giura anche di arti superiori, dotati di un carattere prevalentemente freddo, lenti ma inesorabili nel loro intercedere e capaci di trasformarsi in diverse forme adattandosi a qualunque luogo.

Si dice che fossero dei gran chiacchieroni o almeno così dobbiamo interpretare le note tramandate dove descrivevano i ghiacciai aventi lunghe lingue, anche se in altre citazioni troviamo elementi contraddittori visto che vengono descritti come muti e silenziosi.

Di questi esseri possiamo ragionevolmente essere sicuri che avessero una carnagione bianca e che mal sopportavano il sole, amanti invece dell’inverno, si potevano udire le loro poetiche frasi sussurrate al vento nei giorni di bufera.

Questo periodo, contraddistinto dalla corsa perpetua portava con sé anche aspetti di tipo economico, per esempio sappiamo che una delle conseguenze comprensibili dello stato sociale del tempo era l’enorme fortuna dei prodotti farmaceutici, utilizzati in modo massivo per ovviare alle situazioni che vi abbiamo spiegato, infatti, le fughe perpetue e il clima instabile, insieme all’ossessione degli animali poco socievoli dietro l’angolo e dei ghiacciai in agguato, provocarono delle malattie ricorrenti e diffuse, diremmo endemiche che si possono considerare come le prime malattie professionali della storia.

Le più diffuse erano quelle delle vie respiratorie, come i raffreddori e le bronchiti, oppure i disturbi intestinali provocati dagli improvvisi incontri con gli animali dell’epoca.

I rimedi più diffusi erano, l’amputazione del naso, per i raffreddori più resistenti e il tappo nel fondo-schiena per bloccare lo sbrodolamento, ovviamente erano rimedi adeguati alla più avanzata ricerca scientifica del tempo e non ci si deve stupire se, nella quasi totalità dei casi curati, la morte era data al 99,999%; perciò era meglio non ammalarsi !

Inoltre possiamo segnalare, dal punto di vista economico, tipico di questo periodo, l’escalation in borsa del titolo “Pedestrus”, una nota azienda multinazionale calzaturiera che ha lanciato sul mercato il servizio “scarpe a domicilio”, decisamente utile per una popolazione che non ha domicilio stabile, del resto in questo clima di perpetua fuga, la cura dei piedi era considerata essenziale ed è in questo periodo, infatti, che nascono le prime scarpe da tennis e i primi callisti e per coloro che non volevano perdere il vizio, ecco la cyclette, eletta a status symbol per i più perversi, per non parlare della dieta quotidiana dove viene inserita l’aspirina e si proibiscono, per legge, i lassativi, considerati assolutamente superflui.

Peraltro, nella descrizione sommaria della vita in questo periodo ci vengono in soccorso le numerose iscrizioni rupestri rinvenute e che ci consegnano anche particolari interessanti rispetto ad altri esseri non umani ma evidentemente considerati simpatici agli omini in perpetua fuga; Fra questi possiamo ragionevolmente includere i Mammuth, una sorta di antenati degli elefanti, ma al contrario di questi ultimi che sono solo maschi e gay, i mammuth erano solo di sesso femminile con tendenze lesbicali e non si sa come, ma riuscirono anche ad essere gravide e a partorire dei deliziosi bimbuth mentre i papputh rimanevano sconosciuti, probabilmente per eccesso di vergogna, visto che i mammuth non erano certo delle fotomodelle.

Altro elemento assolutamente caratteristico di questo periodo è “l’Homo Marathona” ovvero il primo esemplare di ominide pensante dotato più di gambe che di testa, si narra che le caviglie fossero molto vicine al collo.

Il soggetto era dotato di un alto senso della gara e della competitività e lo si poteva individuare facilmente perché era sempre vestito da spiaggia ed era riconoscibile dalla numerazione sulla schiena che ne delimitava il numero protetto doc.

Ma in questo periodo avvengono anche sconvolgenti scoperte, fondamentali per il proseguo del percorso storico e umano; fra queste va annoverata sicuramente la scoperta del fuoco!

Chissà in quanti e complicati modi vi è stata descritta questa fondamentale scoperta, ebbene noi, con i nostri potenti elementi di fantasia, ve ne diamo, nel prossimo articolo una versione che indubbiamente si scosta da quelle più gettonate ma che potrebbe destare in voi qualche simpatia… continuate a seguirci

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