
Quando si tratta dei Re Assiri , soprattutto di quelli sconosciuti, le notizie in merito latitano non poco, per cui la storia ci consente di lavorare molto di fantasia.
Dopo la morte di Enlil-nasir I°, gli succedette il re Nur-ili, che si distinse per una particolarità altrettanto bizzarra e singolare: la sua tendenza al ritardo sistematico. Questo sovrano era talmente famoso per la sua incapacità di essere puntuale che il suo nome divenne sinonimo di “non c’è mai lì”.
Le cronache dell’epoca raccontano che il ritardo di Nur-ili era diventato una vera e propria leggenda, tanto che i cortigiani e i sudditi avevano imparato a costruire gli eventi e le cerimonie tenendo conto delle sue abitudini. Ad esempio, se un banchetto era previsto per le sette di sera, i cortigiani iniziavano a prepararsi per le cinque, certi che il re sarebbe arrivato con almeno due ore di ritardo.
Nur-ili non si limitava a fare tardi soltanto nelle occasioni mondane, ma anche negli affari di Stato e nelle decisioni politiche.
Si racconta che una volta, durante un’importante riunione con gli ambasciatori stranieri, il re fece attendere i suoi ospiti per così tanto tempo che questi decisero di andarsene e tornare nel loro paese, dando vita a un incidente diplomatico che mise a dura prova le relazioni tra i due regni.
Il ritardo cronico di Nur-ili divenne talmente celebre che iniziò a ispirare tutta una serie di aneddoti e barzellette. Un racconto particolarmente divertente narra che il re aveva fatto costruire un orologio solare gigante nel cortile del palazzo, nella speranza che ciò lo aiutasse a essere più puntuale. Tuttavia, nonostante la sua buona volontà, Nur-ili continuava a fare tardi, e si dice che l’orologio solare servisse più come un monumento alla sua perpetua lentezza che come uno strumento per misurare il tempo.
Nonostante le difficoltà causate dalla sua tendenza al ritardo sistematico, Nur-ili riuscì a governare il suo regno con saggezza e competenza, e i suoi sudditi impararono a convivere con le sue eccentricità. Anzi, alcuni storici sostengono che la pazienza e l’adattabilità mostrate dai sudditi di Nurili nei confronti del loro sovrano fossero alla base di un periodo di stabilità e prosperità per il regno assiro.